La detrazione delle spese scolastiche è un aspetto fondamentale del modello 730/2023 che offre un’opportunità preziosa per le famiglie italiane. Con una detrazione massima di 800 euro per figlio e una percentuale del 19% applicata a una vasta gamma di costi, questa agevolazione fiscale può significativamente alleggerire il carico finanziario legato all’istruzione dei tuoi figli.

La detrazione fiscale spetta anche per spese universitarie, con agevolazioni specifiche per i canoni di locazione per studenti fuori sede.

In questo articolo, esamineremo pertanto nel dettaglio le regole e i limiti relativi alla detrazione delle spese scolastiche nel modello 730/2023 (anno di imposta 2022), fornendo informazioni chiare e precise.Vi ricordo che potete consultare anche l’elenco di tutte le detrazioni fiscali da inserire nella dichiarazione dei redditi sia che utilizzate il modello 730, 730 pre compilato sia che utilizzate il modello redditi PF.

In calce all’articolo trovate anche le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2020 che modifica parzialmente il regime di detrazione fiscale IRPEF per i costi sostenuti per la frequentazione di scuole di musica. Quando parlo di costi “sostenuti” faccio sempre riferimento al principio cosiddetto di cassa, ossia ai costi effettivamente sostenuti nell’anno oggetto di dichiarazione fiscale. Se per esempio stiamo compilando la dichiarazione dei redditi nel 2020 significa che dobbiamo prendere in considerazione le spese sostenute nell’anno 2019 al cui interno vi saranno spese per l’anno accademico 2018/2019 e spese dell’anno 2019/2020.

Come introdotto dalla Legge di Bilancio 2017 il limite massimo di spesa ammissibile alla detrazione fiscale aumenta periodicamente. Per il 2019 tale limite è di 800 euro. Per gli amanti della politica che prendono qualsiasi notizia per fare polemica nel seguito la storia dei limiti delle detrazioni fiscali negli ultimi anni. Fino al 2015 era possibile portare in detrazione  400 euro, poi nel 2016 sale a 564, nel 2017 a 717, nel 2018 a 786 e dal 2019 a 800 euro.

Cosa comprende la detrazione delle spese scolastiche

Come chiarito dalla circolare 14/2023 dell’Agenzia delle Entrate il legislatore ritiene che le spese scolastiche sostenute ai fini dell’istruzione siano meritevoli di agevolazioni con aliquota pari al 19%: questo significa che ogni ciclo scolastico (dall’asilo nido all’università) gode di una detrazione pari al 19%, anche se diverse saranno le basi imponibili, come vedremo in seguito. Per il momento anticipiamo quanto segue:

  • l’importo massimo della detrazione relativa alla frequenza e al pagamento delle rette mensili dell’asilo nido (pubblico o privato) è di 632€ a figlio;
  • l’importo massimo della detrazione relativa alle spese sostenute per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado è di 800€ per ciascun alunno o studente
  • l’importo massimo detraibile per l’affitto degli studenti fuori sede è di 2.633 euro

La detrazione delle spese scolastiche copre una vasta gamma di costi legati all’istruzione, inclusi:

  • tasse scolastiche
  • spese per i trasporti (cumulabile con quella spettante per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto locale, regionale e interregionale, da indicare nel rigo E8-E10, codice 40)
  • mense scolastiche
  • gita scolastiche
  • assicurazione della scuola
  • contributi volontari e erogazioni liberali
  • pre e post scuola
  • contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa (es corsi di lingua, musica, teatro svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza)
  • assistenza al pasto

Se le spese sono pagate alla scuola, non è necessario richiedere al contribuente la copia della delibera scolastica che ha disposto tali versamenti. Caso diverso se la spesa per il servizio scolastico integrativo non sia sostenuta per il tramite della scuola, ma sia pagata a soggetti terzi come ad esempio un’agenzia viaggi.

In sintesi le principali spese detraibili fiscalmente nel modello 730 o modello unico relativo alla vostra dichiarazione dei redditi sono tutte le spese per la frequenza di:

  • Asili nido
  • scuola primaria
  • scuola infanzia
  • scuola secondaria
  • Scuole elementari
  • Scuole medie
  • Liceo e simili (compresi artistico, conservatorio, commerciale, etc)
  • Corsi universitari e di specializzazione
  • Master di specializzazione (Master, MBA, on line e non o per corrispondenza)
  • Corsi per il dottorato di ricerca
  • ITS – Corsi per istituti tecnici superiori (secondo i criteri dei corsi universitari)

Nell’ambito di queste spese sono poi detraibili non solo i costi sostenuti per la frequentazione ma in alcuni casi come vedremo più in avanti anche i costi per l’ammissione o costi aggiuntivi.

Spese scolastiche non detraibili

Sono escluse dalla detrazione tutte quelle spese relative all’acquisto di materiale di cancelleria o testi scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado (come specificato tramite Circolare 02.03.2016 n. 3/E, risposta 1.15).

Limiti detraibilità spese scolastiche 2023

La detrazione per le spese di frequenza indicate è calcolata su un importo massimo di euro 800 per l’anno 2022 per alunno o studente, da ripartire tra gli aventi diritto. Le detrazioni non sono cumulabili con quelle prevista dall’art. 15, comma 1, lett. i-octies), del TUIR, relative alle erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici (la non cumulabilità si riferisce al singolo alunno).

Dall’anno di imposta 2020 occorre inoltre ricordare che la detrazione per le spese di istruzione diverse da quelle universitarie spetta:

  • per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000€. In caso di superamento del limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000€
  • a condizione che l’onere sia sostenuto sistemi di pagamento “tracciabili”: sono ritenuti validi versamenti bancari, postali o altri sistemi “tracciabili” mediante prova cartacea della transazione/pagamento (es ricevuta della carta di debito o credito, estratto conto, copia del bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA…).

Detrazione spese scolastiche 2023: quali documenti conservare?

Per poter beneficiare delle detrazioni per spese scolastiche, è fondamentale conservare i documenti relativi alle spese sostenute. Questi documenti possono includere ricevute e quietanze di pagamento contenenti gli importi sostenuti nell’anno di imposta 2022 per le spese relative a:

  • istruzione diversa da spese universitarie
  • mensa scolastica
  • servizi scolastici integrativi
  • trasporto scolastico

Per le spese relative alla mensa scolastica, è importante che il bollettino postale o il bonifico contengano informazioni specifiche come:

  • beneficiario dell’importo
  • la causale del versamento
  • la scuola frequentata
  • il nome dell’alunno

Dove indicare le spese di istruzione nel 730/2023

Le spese sostenute per l’istruzione secondaria e universitaria oltre che le spese che sosteniamo finanziariamente per scuole di specializzazione post universitaria o corsi perfezionamento o formazione avanzata compresi i master part time e full time dovranno essere indicati nel quadro RP della dichiarazione 730 o nel modello RE del modello Unico a seconda se siamo o non titolari di partita iva e in altri casi affrontati nel corso dei post dedicati alla guida fiscale del dichiarazione dei redditi.

Più precisamente per richiedere la detrazione delle spese scolastiche nel modello 730/2023, dovrai inserire le spese d’istruzione nella Sezione I, righi da E8 a E10, utilizzando i seguenti codici:

  • 12: spese per istruzione diverse da quelle universitarie
  • 13: spese universitarie
  • 33: spese asili nido
Uni5
Se invece utilizzate il modello Unico allora dovrete fare riferimento ai righi da RP8 a RP13 sempre utilizzando gli stessi codici.
Uni6

Spese per Asili nido: come funziona la detrazione

lettera e-bis) le spese per la frequenza di scuole dell’infanzia del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione di cui all’articolo 1 della legge 10 marzo 2000, n. 62, e successive modificazioni, per un importo annuo non superiore a 632€ per ciascun figlio.

Nel caso di asili è possibile portare in detrazione le spese relative a:

  • frequenza delle cosiddette “sezioni primavera” che assolvono alla medesima funzione degli asili nido
  • servizi forniti nella provincia autonoma di Bolzano ai sensi della legge provinciale n. 8 del 1996 dagli assistenti domiciliari definiti “Tagesmutter”

Non possono essere detratte le spese sostenute nel 2022, se nello stesso periodo si è fruito del bonus asili nido.

Per approfondire: Detrazione Spese Asilo Nido

Spese Universitarie: come funziona la detrazione

Oltre alla detrazione delle spese scolastiche, il modello 730/2023 offre anche la possibilità di detrazione delle spese universitarie. Questa agevolazione riguarda l’iscrizione e la frequenza di corsi come:

  • Corsi di istruzione universitaria
  • Corsi di specializzazione universitaria
  • Corsi di perfezionamento e master universitari
  • Dottorato di ricerca
  • Istituti tecnici superiori (ITS)
  • Corsi istituiti prima del DPR 212/2005 presso Conservatori di Musica e Istituti musicali pareggiati

Differenze tra Università Statali e Private

È importante notare che ci sono differenze significative tra le regole per le università statali e quelle private. Per le università statali, è possibile detrarre le spese relative:

  • tasse d’iscrizione a corsi di laurea triennale, master e specialistica (anche per studenti fuori corso)
  • ricongiunzione di carriera
  • tasse per iscrizione a appelli di laurea e rilascio pergamena
  • frequenza di corsi finalizzata o meno all’ammissione ad un corso magistrale
  • test di ingresso (anche se non segue l’iscrizione)
  • passaggi di corso
  • trasferimenti ateneo

Per le università private esistono invece limiti specifici che devono essere seguiti. In questo caso le spese sono detraibili facendo riferimento alla spesa per la frequenza di corsi analoghi tenuti presso l’università statale italiana più vicina al domicilio fiscale del contribuente e considerando come importo massimo detraibile quello del corso analogo nell’istituto statale italiano. Si, sono detraibili come chiarito dalla risoluzione risoluzione 87 del 2008 anche i contributi versati per sostenere il test di ingresso alla prova di preselezione necessaria per accedere ai corsi universitari.

Sono ricomprese nelle università anche quelle telematiche purché riconosciute dal Ministero dell’Istruzione Italiano.

Nuovi limiti detrazione IRPEF 2023 per spese universitarie

I limiti stabiliti dalla legge per la detrazione delle rette universitarie sono suddividi per area disciplinare e zona geografica.

Area Disciplinare NORD  CENTRO SUD e ISOLE
Medica € 3.900 € 3.100 € 2.900
Sanitaria € 3.900 € 2.900 € 2.700
Scientifico tecnologica € 3.700 € 2.900 € 2.600
Umanistico-sociale € 3.200 € 2.800 € 2.500


Detrazione fiscale scuole paritarie

Gli stessi discorsi visti sopra valgono anche nel caso di spese scolastiche sostenute per la frequenza di scuole paritarie e che potete approfondire leggendo l’articolo dedicato proprio alla detrazione fiscale spese scuole paritarie.

Detrazione Università telematiche e on line

In sostanza sono assimilate alle altre università ed il limite delle detrazioni concesse è sempre ispirato allo stesso principio visto nel seguito per  master ossia che per essere concessa devono essere assimilabili e veri e propri corsi di laurea a patto che siano legalmente riconosciute ai sensi della Legge 289 del 2002 e del DM del 17 aprile 2003.

Spese per Master e corsi di specializzazione

Sono detraibili dall’imposta lorda ma semprechè il prezzo pagato sia comparabile con quello di un corso di specializzazione come chiarito dalla Circolare Ministeriale n. 101/2000, al punto 8.2, che ha chiarito che i costi sostenuti per la frequentazione di master universitari sono oneri detraibili solo nel caso in cui siano assimilabili a corsi universitari o di specializzazione sempre che siano gestiti da istituti universitari pubblici o privati. Se i master sono gestiti da Università private, la detrazione spetta per un importo non superiore a quello stabilito per tasse e contributi versati per analoghe prestazioni rese da istituti statali italiani.

Per i corsi post lauream, corsi di dottorato, specializzazione e master universitari invece i limiti di detraibilità sono diversi.

Spesa massima detraibile per anno di imposta Zona geografica Nord Zona geografica Centro Zona geografica Sud e Isole
Corsi di dottorato, di specializzazione e master universitari di primo e di secondo livello € 3.900 € 3.100 € 2.900

Le spese sono detraibili a condizione che essi siano riconosciuti dall’ordinamento universitario; non sono pertanto detraibili per esempio, le spese sostenute per la frequenza ai corsi istituiti dagli ordini professionali per accedere agli esami di abilitazione.

Detrazione Corsi SSIS

La detrazione per i costi sostenuti per l’abilitazione ad insegnare nelle scuole medie inferiori e superiori è consentita in quanto sono assimilabili ai “corsi d’istruzione universitaria”.

Detrazioni Dottorati di ricerca

Rientrano tra le detrazioni fiscali non espressamente previste dalla norma anche i costi di iscrizione al dottorato per la quota parte a carico del dottorando.

Spese test di ammissione all’università

E’ possibile portare in detrazione anche le spese sostenute per l’ammissione all’università anche detto test di ingresso laddove sia obbligatorio (Cfr RM n. 87/E del 2008).

Detrazione spese istruzione Laurea in teologia dal MIUR o corsi similari

Il principio per la detrazione è che queste non sono detraibili in misura superiore a quelle stabilite per le tasse e i contributi degli istituti statali similari. In relazione ai corsi di  laurea  in  teologia,  il  MIUR, interpellato al riguardo, ha affermato che i titoli  pontifici  di Licenza in Teologia sono riconosciuti  dallo  Stato  italiano come  Diploma Universitario  e  come  Diploma  di  Laurea  dell’Ordinamento  Universitario italiano (ai sensi della legge n. 341 del  1990).  Oltre  al  riconoscimento suddetto, lo Stato italiano riconosce i titoli accademici  rilasciati  dalle Università Pontificie, quali università  straniere,  ai  sensi dell’art.  2 della legge 148/2002 e ai sensi del d.P.R. n. 189 del 30 luglio 2009”, per cui le spese  per la frequenza di  corsi  di  laurea sono detraibili nella misura stabilita per corsi di laurea  a  indirizzo  umanistico tenuti presso l’Università statale italiana più vicina  al  domicilio  fiscale  del contribuente che, per materie trattate  e  contenuto  del  piano  formativo, presentino le maggiori analogie con il corso di laurea in teologia.

Potete scaricare nel 730 anche le spese sostenute per i vostri familiari a carico sempre con gli stessi limiti che dopo andiamo a indicare e che servono ad evitare possibili sanzioni o recuperi a tassazione derivante da una interpretazione errata del disposto normativo o della legge tributaria. Anche eventuali corsi alternatici, cuochi chef, design, ecc sono detraibili purché assimilati a corsi di istruzione secondaria oppure come un corso universitario o post-universitario.

Decreto Miur Detrazione Fiscale Spese Universitarie

Spese per corsi Universitari Non statali

Come chiarito dal tanto desiderato Decreto Miur (gli estremi sono il Decreto Miur n. 288 del 29 aprile 2016) sono stati fissati i limiti di spesa massimi detraibili previsti per i corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle università non statali.
La detrazione sarà possibile dal 2015 per cui già in questa dichiarazione dei redditi ed è stata fissata in base all’ambito  di applicazione della disciplina anche se mi sfugge perché alcune facoltà consentono una maggiore detrazione di altre.

Gli importi saranno aggiornati ogni anno con apposito decreto. Il link al sito di riferimento con le tabelle vigenti l’ho inserito nel precedente paragrafo.

Detrazioni fiscali per Istituti Tecnici Superiori

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca  (MIUR) ha precisato che i percorsi  realizzati  dagli  Istituti  Tecnici  Superiori (I.T.S.) rientrano nel segmento dell’istruzione superiore non universitaria. Gli I.T.S., secondo le disposizioni del DI  7  febbraio  2013,  allegato  A, punto 4, lettera a), sono “istituti di eccellenza ad  alta  specializzazione tecnologica, la cui offerta si configura  in  percorsi  ordinamentali.  Essi costituiscono il segmento di  formazione  terziaria  non  universitaria  che risponde alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze  tecniche e tecnologiche per promuovere i processi di innovazione. Accedono ai percorsi, previa selezione, i giovani in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore (DPCM 25 gennaio 2008, art. 7, comma 3).

Al termine del percorso formativo viene rilasciato il Diploma di Tecnico Superiore con l’indicazione dell’Area tecnologica e della  figura  nazionale di riferimento,  unitamente  alla  certificazione  delle  competenze  (DI  7 settembre 2011, art. 5) corrispondenti al  V°  livello  del  Quadro  Europeo delle qualifiche – EQF (DI 7 febbraio 2013, all. A punto 4, lett. A).

Per quanto precisato, il MIUR  fa  presente  che  i  percorsi  formativi realizzati dagli ITS presentano, ad oggi, una fisionomia autonoma e distinta dai corsi di istruzione secondaria e universitaria. Ciò premesso, l’art. 15 del TUIR  prevede  al  comma  1,  lett.  e),  la detrazione dall’imposta lorda di un importo  pari  al  19  per  cento  delle “spese per frequenza di corsi di istruzione secondaria e  universitaria,  in misura non superiore a quella stabilita per le tasse e  i  contributi  degli istituti statali.”. Ai sensi del comma 2 del medesimo articolo la detrazione spetta anche se l’onere è sostenuto nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico. Sebbene gli I.T.S. abbiano una propria fisionomia  autonoma  e  distinta rispetto ai corsi di istruzione secondaria e universitaria,  gli  stessi  si collocano – per le caratteristiche evidenziate dal MIUR  –  nell’ambito  del segmento di istruzione  superiore  del  sistema  italiano  di  istruzione  e formazione.

Considerato che la lettera e) del comma 1 dell’art. 15 del TUIR  agevola le spese per frequenza di corsi che  coprono  il  percorso  formativo  dello studente nella fase dell’“istruzione secondaria” (IV livello formativo) e in quella “universitaria”(dal VI all’VIII livello), si  ritiene  che  le  spese sostenute per la frequenza  degli  Istituti  Tecnici  Superiori  (V  livello formativo), così come definiti dal MIUR, che  si  collocano  in  un  livello intermedio tra  l’istruzione  secondaria  e  universitaria,  possano  essere anch’esse ricondotte nell’ambito delle spese di  istruzione  previste  dalla lett. e) del comma 1 dell’art. 15  del  TUIR,  beneficiando  della  relativa detrazione. Per la  determinazione  dell’importo  ammissibile  alla  detrazione,  si richiama  quanto  previsto   nell’allegato   A,   punto   5,   del   decreto interministeriale 7 febbraio  2013,  in  cui  è  previsto  che  “Le  Regioni stabiliscono i criteri per la determinazione  dell’importo  delle  rette  di frequenza per gli studenti da parte delle Fondazioni  I.T.S..  Gli  studenti degli I.T.S. versano la tassa regionale per il  diritto  allo  studio  sulla base del medesimo importo previsto per gli studenti universitari ed accedono ai medesimi benefici.

Detrazione spese universitarie Studenti fuori sede

Anche le spese sostenute per i canoni di locazione e affitto delle abitazioni degli studenti fuori sede sono deducibili nella misura del 19% dal reddito imponibile IRPEF sempre che la scuola o l’università disti almeno 100 Km dalla propria residenza e nei limiti di 2.633 euro: questo significa che l’importo massimo che sarà possibile richiedere ammonta a 500€ circa (il 19%).

Ricordate che per il calcolo dei 100 Km dovrete prendere in considerazione tutte le distanze percorribili umanamente per arrivare a destinazione dal domicilio fiscale (in genere corrisponde a quello dove ha sede il nucleo familiare che ha a carico lo studente) e quindi prendendo anche in considerazione le rei ferroviarie, autobus, autostrade e simili (percorso pedonale a parte). Va da sé che qualora la famiglia dimostri che l’utilizzo o il costo di uno di questi mezzi renderebbe gravoso per la famiglia il sostenimento del costo anche un trasporto ferroviario seppur possibile potrebbe in via ipotetica essere scartato.

Per approfondimenti: Detrazione dei canoni locazione per gli studenti fuori sede.

Spese per corsi all’estero all’estero

Vi segnalo anche il nuovo articolo dedicato alla detrazione fiscale per le spese scolastiche sostenute all’estero

Modello ISEE o DSU per l’iscrizione a scuola

Leggete anche l’articolo dedicato alla DSU e ISEE per l’iscrizione a scuola o  al nuovo modello ISEE che in questi giorni vi sarà richiesto per le iscrizioni agli asili, scuole materne, università e altre finalità extra scolastiche.

Spese per mense scolastiche ed attività ricreative

Ho scritto un articolo di approfondimento appositamente dedicato alla detrazione fiscale delle spese per le mense scolastiche e le attività ricreative e dove trovate alcuni chiarimenti su cosa è possibile scaricarsi nella dichiarazione dei redditi dal reddito imponibile IRPEF o dall’imposta.

Detrazione mensa scolastica e attività ricreative

Detrazione fiscale costo gite e viaggio scolastici

Scaricare Libri e testi scolastici

Altra cosa sono i testi scolastici che potete approfondire leggendo l’articolo dedicato proprio alla detrazione dei libri scolastici ed universitari nella dichiarazione dei redditi.

Detrazione Fiscale Corsi di lingua

Posso portare in detrazione fiscale i corsi di lingua frequentati da mio figlio. Questa è una classica domanda che ci si pone ad inizio anno quado si impostano le attività dei propri figli e in cui l’inglese figura sempre tra le prime attività da mettere in campo per metterlo in condizione di acquisir una lingua in modo adeguata e sopperire alle carenze della scuola pubblica. Le ore di lingua straniera infatti non sono sufficienti a consentire ai propri figli a utilizzarla non solo per svago ma più in la anche per un contesto lavorativo sempre più internazionale. Detrazione e deduzione fiscale corsi di lingua: quando è possibile, domanda e chiarimenti

Donazioni alla scuola: come funziona la detrazione fiscale

E’ il caso di chi nella scuola ci ha lasciato il cuore e vuole sostenere un sistema e di chi invece talvolta decide di cedere al compromesso pagando il rifacimento della palestra per la promozione del figlio :-). Per le erogazioni liberali a favore di istituti scolastici di ogni ordine e grado e ad Università per l’ampliamento dell’offerta formativa, l’innovazione tecnologica e l’edilizia scolastica o
universitaria si prevede una detrazione fiscale IRPEF pari al 19% della spese sostenuta senza limiti di importo. Questo viene disciplinato dall’art. 15, comma 1, lett. i-octies) del TUIR. Per conoscere meglio l’argomento potete consultare l’articolo dedicato alle Donazioni alla scuola: come funziona la detrazione nella dichiarazione dei redditi

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Gianluca Rossi è Dottore Commercialista regolarmente iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano. Esperto in consulenza finanziaria, fiscale e contabile, tiene anche corsi di formazione dei praticanti, trattando le tematiche della contabilità e fiscalità italiana. Lavora per Studio Rossi & Partners dal 2014, occupandosi prevalentemente di 730 e stesura dichiarazioni fiscali.

202 Commenti

  1. Vorrei sapere se possono essere scaricate le rette per il convitto scuola superiore fuori sede
    Grazie

  2. Vorrei sapere se è possibile scaricare sul 730 anche la fattura di un corso di certificazione inglese, livello b2. Grazie

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