Contratto part time 2023: novità del lavoro, licenziamenti, orari, diritti, doveri e contributi da versare

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Il contratto di lavoro part time o a tempo parziale, detto anche “a tempo ridotto”, con la riforma del lavoro del Governo Monti potrebbe subire una serie di modifiche e novità sul versante dei diritti e doveri del lavoratore e dell’impresa. Qui potete leggere le principali caratteristiche, orari di lavoro, diritti e doveri del lavoratori, le modalità di interruzione del lavoratore.

Nel seguito trovate anche le ultime novità previste per coloro che hanno oltre venti anni di contribuzione.

Chi può accedere al contratto part time

Al contrario di quanto visto per alcune tipologie di contratto come per esempio quello di apprendistato che si può applicare solo ad alcuni settori di attività e alcune situazioni soggettive del lavoratore, il contratto di lavoro part time non subisce queste limitazioni e può essere esteso a tutti i settori e le tipologie di lavoro e può essere proposto sia ai lavoratori senza lavoro o disoccupati, sia a quelli con un altro lavoro o che sono in sostituzione maternità, sia i lavoratori che si trovano in mobilità.

Quali tipologie di contratto part time esistono: orizzontale, verticale, misto

  1. Il contratto di lavoro a tempo parziale di tipo orizzontale si contraddistingue, rispetto al contratto di lavoro a tempo pieno, per la riduzione dell’orario giornaliero di lavoro.
  2. Il contratto di lavoro part time di tipo verticale è un rapporto di lavoro a tempo parziale in cui la riduzione non riguarda l’orario giornaliero, ma la limitazione a determinati periodi nel corso della settimana, mese o anno. Il contratto prevede che in caso di attività lavorativa svolta a tempo pieno, ma limitatamente a periodi predeterminati nel corso della settimana, del mese o dell’anno
  3. Il contratto di lavoro part time di tipo misto prevede il caso in cui l’orario ridotto si alterna all’orario pieno in alcuni periodi della settimana, del mese o dell’anno

Il contratto di lavoro a tempo ridotto o parziale potrà essere richieste anche da chi è affetto da gravi malattia invalidanti come per esempio malattie oncologiche che necessitano di terapie frequenti che non si conciliano con l’attività lavorativa a tempo pieno. Lo stesso diritto si acquisisce nello sfortunato caso in cui siano affetti familiari o conviventi. In calce trovate articolo di approfondimento gratuito dedicato allo specifico argomento.

Diritti e Doveri del Lavoratore e del datore di lavoro

Per quello che concerne gli obblighi a carico delle parti v’è da dire che il contratto di lavoro part time presenta le medesime caratteristiche del contratto di lavoro a tempo indeterminato (ovviamente non per quello che concerne gli elementi fondamentali che differenziano i due contratti in termini di assunzione e licenziamento) in quanto al pari dello stesso è un contratto di lavoro subordinato con gli stessi diritti e doveri: quello che cambia è solamente la definizione degli orari di lavoro giornalieri e del numero di ore settimanali oltreché comunicare eventuali variazioni.

Modificabilità del contratto di lavoro

Il contratti di lavoro part time può subire senza su accordo delle parti delle modificazioni anche in termini di orari di lavoro per cui può accadere che da tempo parziale diventi a tempo pieno e tornare come era prima senza vincoli di durata minima.

Diritti e doveri del lavoratore e del datore di lavoro

Per quello che concerne le caratteristiche del contratti a tempo parziale valgono le stesse previsioni del contratti di lavoro a tempo indeterminato per quelle che concerne le ferie godute, il pagamento degli straordinari, la retribuzione salariale mensile, la presenza di una busta paga nonchè anche del periodo di prova previsto per gli altri colleghi a tempo indeterminato.
Ma anche sul versante dei contributi previdenziali INPS o INAIL varranno le stesse regole previste per la contribuzione dei lavoratori a tempo indeterminato

Per quello che concerne i diritti del lavoratore a tempo parziale o part time sono fatti salvi i diritti per quello che concerne per esempio la conservazione del posto del lavoro in caso infortunio o malattia e lo stesso si applicherà nella determinazione delle componenti economiche a questi corrispondenti in ragione della quantità di ore spese per il lavoro rispetto ad un collega a tempo indeterminato.

Il lavoratore part-time non deve essere discriminato rispetto al lavoratore a tempo pieno per quanto riguarda il trattamento economico e normativo:

  • ha diritto allo stesso trattamento economico e la stessa retribuzione oraria del lavoratore a tempo pieno proporzionale alle ore lavorate naturalmente
  • ha diritto allo stesso trattamento normativo dei lavoratori assunti a tempo pieno sotto tutti gli aspetti a meno di indennità o altri trattamento economici che, se dipendenti dalle ore lavorate, saranno decurtati proporzionalmente.
  • Per i lavoratori con part time verticale, l’indennità spetta solo per i giorni per i quali contrattualmente era prevista la prestazione lavorativa;
  • per l’assegno per il nucleo familiare bisogna fare riferimento alle ore lavorate nella settimana: se pari o superiore a 24 ore si ha diritto all’assegno nella misura intera;
  • se inferiore alle 24 ore a tanti assegni giornalieri quante sono le giornate effettivamente lavorate.

Con risposta all’interpello n. 45/2008 il Ministero del Lavoro ha precisato che il lavoratore in part-time verticale ha diritto alla corresponsione della retribuzione, nella sua parte fissa e variabile, secondo le medesime modalità temporali previste per i lavoratori a tempo pieno, salva diversa previsione della contrattazione collettiva.

quante ferie nel part time orizzontale o verticale

Gli straordinari nel contratto part time

Il datore del lavoro può richiedere al lavoratore anche di restare oltre l’orario di lavoro facendo gli straordinari sempre nei limiti della quantità massima definita dai contratti collettivi nazionali e a cui ovviamente il lavoratore può opporsi senza creare una giusta causa di licenziamento.

Richiesta di lavoro aggiuntivo: retribuzione, durata e come comportarsi

Il datore di lavoro può chiedere al lavoratore lo svolgimento di ore di lavoro supplementare, nel limite del 25% delle ore di lavoro settimanali concordate e indicate nel contratto di lavoro. La retribuzione di queste potrà essere anche inferiore a quella ordinaria ma deve essere concordata tra e parti. IN assenza di pattuizione esplicita le ore aggiuntive devono essere pagate in misura pari almeno alla paga oraria ordinaria. In alternativa al 125% del loro valore come avviene in altre tipologie contrattuali. Si raccomanda la richiesta scritta onde evitare di prestare il fianco a rivendicazione sia del lavoratore che potrebbe lavorare (come spesso si sente) molti più di quello richiesto sia del datore di lavoro che potrebbe così esporsi a vertenze del lavoratore.

Dal part time al contratto a tempo pieno

Nel contratto part time inoltre dovranno essere indicate le ore di lavoro da prestare per l’azienda anche senza indicazione precisa della fascia oraria. Non è prevista la nullità del contratto ma tuttavia si consiglia sempre di farla indicare dal datore di lavoro. Tuttavia c’è da dire che nel caso di trasformazione da contratti di lavoro da tempo parziale a tempo pieno non sono previste formalità da parte del datore di lavoro (anche se consigliabile sempre farle) valendo comunque anche le prove testimoniali (che è difficile da ottenere al lavoro per paura di perdere il posto) ma la trasformazione in senso inverso invece dovrà essere accordata e siglata per iscritto e sarà soggetta anche ad una convalida da parte della Direzione Provinciale del lavoro.

La trasformazione da full time a part time deve essere stipulata in forma scritta e poi avere la convalida da parte della  Direzione Provinciale del Lavoro competente.

Il lavoratore può rifiutarsi di trasformare il full time in part time e questo non costituisce una giusta causa di licenziamento.

Inoltre nel caso in cui l’azienda decida di assumere persona con contratto di lavoro a tempo pieno deve dare la precedenza prima a quelli che hanno un contratto part time. Lo stesso nel caso in cui l’azienda decida di assumere persone con contratto di lacero part time deve prima proporre a quelli full time se desiderano trasformare il proprio contratto.
Il lavoratore affetto da patologie oncologiche con ridotta capacità lavorativa accertata dalla ASL competente ha diritto alla trasformazione da full time a part time o tempo parziale sia verticale sia orizzontale.

Come si richiede il contratto a tempo parziale

Il lavoro part-time può essere richiesto dal lavoratore per esempio in seguito al manifestarsi di patologie che necessitano di cure, malattie (solo alcune) e allorquando il lavoratore abbia figli portatori di handicap o anche semplicemente un figlio di età inferiore a 13 anni. In ultimo i lavoratori dipendenti che sono a tempo pieno hanno un diritto di prelazione (passatemi il termine in quanto non è proprio così disciplinato) rispetto ad eventuali lavoratori nuovi assunti a tempo parziale, come a dire che il datore di lavoro deve prendere in considerazione eventuali domande di riduzione dell’orario del lavoro prima di assumere nuovi lavoratori esterni con contratti partime.

La richiesta del part time può avvenire da entrambe le parti. Laddove provenga dal lavoratore questi può richiederlo per cause particolari come malattie e necessità di cure mediche per sè o per i propri familiari. Si potrà richiedere il part time anche in sostituzione del congedo parentale.

Forma del Contratto

Il contratto di lavoro a tempo parziale è stipulato in forma scritta a pena di nullità e necessità di alcuni elementi indispensabili a vincolare vicendevolmente le parti ed instauri diritti e doveri per entrambi. Prima di tutto è necessaria l’indicazione della durata della prestazione lavorativa e l’orario di inizio a di fine lavoro per giornata e con riferimenti ai giorni lavorativi durante la settimana ed il mese e l’anno.

Richiesta per Malattie Gravi

Cosa succede ai fini contributivi e della pensione con il part time?

Nulla in quanto ai fini della maturazione degli anni un anno di part time equivale ad un anno full time mentre dal punto di vista della quantificazione degli oneri contributivi versati e dell’ammontare del trattamento di pensionistico varrà in proporzione al lavoro in termini orari effettivamente svolto.

Importante però è che la retribuzione imponibile mensile non sia inferiore a quella minima prevista dall’art. 7 del D.L. 463/1983 ai fini dell’accredito del contributo settimanale. Pertanto, ove la retribuzione imponibile minima settimanale risulti rispettata, le settimana da accreditare non subiscono alcuna riduzione per effetto del part time, in quanto la riduzione di orario ha rilevanza solo agli effetti del calcolo della misura della pensione.

Novità 2020: cosa cambia Vediamo in un articolo cosa cambia in termini di durata del contratto, rinnovi e proroghe, anche a seguito delle modifiche introdotto e per effetto dell’emergenza epidemiologica, nei contratti di lavoro a tempo determinato.

Novità Contratti di lavoro a tempo determinato: cosa cambia

Novità dal Decreto Dignità 2018: Novità Contratto part time a tempo determinato

Qualcosa si muove ma vediamo se veramente è il solito proclama tipo le tutele crescenti che a mio avviso decrescono oppure qualcosa si fa. IN effetti sia per i contratti part time e determinato che quelli di somministrazione lavoro vedono ridurre sia il numero delle proroghe sia la durata. Questo naturalmente on significa assolutamente che il datore di lavoro sarà costretto ad assumere ma solo che sarà incentivato e obbligatoria a trovare di nuovi più in fretta avendo una rotazione accelerata dei posti di lavoro precari. Per cui di primo acchito mi chiedo…ma ancora ci stanno prendendo in giro?….Vediamo di andare più a fondo e fare qualche altra riflessione su queste novità (che ancora in vigore non sono diciamocelo).

Durata contratto

Dal punto di vista della durata il massimo impiego del lavoratore con un contratto siffatto potrà durare 24 mesi durante i quali i primi 12 mesi potranno essere stipulati senza specificare alcuna motivazione mentre già la prima proroga dovrà essere giustificata da esigenze di sostituzione (maternità, congedo parentale, aspettativa, etc) queste esigenze dovranno essere oggettive e straordinarie. Gli eventi straordinari dovranno essere motivati da esigenze che riguardano andamenti non ordinari della gestione societaria e del normale ciclo produttivo o gestionale della società. Ricordo che il calcolo dei 24 mesi funziona anche se un lavoratore ha dapprima avuto un tempo determinato e dopo sia stata assunto con contratto.

Congedo parentale a ore e Part time

In caso di part time verticale o misto, il congedo è fruibile per le sole giornate di lavoro contrattualmente previste, ed è indennizzabile nella misura del 30% della retribuzione giornaliera che il lavoratore avrebbe percepito ove non si fosse astenuto (senza riproporzionamenti – vedi circ. 41/2006).

Ai fini della individuazione della retribuzione giornaliera – non comprensiva dei ratei di mensilità aggiuntive – occorre dividere la retribuzione teorica relativa al mese di fruizione del congedo parentale per il numero delle giornate lavorate o comunque retribuite comprese nel mese considerato.

L’indennità di congedo parentale, nella misura del 30% della retribuzione giornaliera (come sopra individuata), andrà  corrisposta per le sole giornate di lavoro contrattualmente previste, con esclusione quindi delle eventuali giornate di pausa contrattuale, in coincidenza delle quali, come noto, non è esercitabile il diritto in questione.

Proroghe

Le proroghe che potranno essere concesse subiscono una riduzione da 5 a 4 e devono avvenire nell’arco dei 24 mesi. Le proroghe sono indipendenti dal numero dei contratti come avviene nel caso della durata.

Ricordiamo che se non intervengono altro motivazioni il superamento del numero delle proroghe o della durata determina la trasformazione automatica in contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’impugnazione dovrà avvenire non più entro 120 giorni ma entro 180 giorni dalla fine del contratto o comunque dall’interruzione (cfr Art.6, Legge n. 604 del 1966). Ricordo di leggere l’articolo dedicato al Decreto Dignità dove troverete eventuali modifiche prima dell’entrata in vigore.

Trasformazione contratto da determinato a tempo indeterminato: superamento della durata o dei rinnovi, quando scatta

Periodo Vacanza o interruzione tra contratti

Con il Decreto Dignità 2018 il periodo di vacanza tra più proroghe o contratti a tempo determinato è regolato dalla contrattazione collettiva del settore specifico laddove presente. Laddove non fosse indicata si dovrà fare riferimento alla normativa generale contenuto nell’articolo 21, comma 2 del Decreto Legislativo n. 81/2015 che prevede un periodo minimo di 10 giorni per contratti di durata fino a 6 mesi. Per i contratti superiori a 6 mesi invece il periodo minimo di vacanza è di 20 giorni. La previsione si applica sia nei confronti dei contratti e tempo determinato sia per i contratti di somministrazione.

Quali novità sono introdotte con il Decreto Dignità

Novità 2016 Nuovo part time per chi ha meno di venti anni di contribuzione chiamato anche contratto di lavoro a tempo parziale agevolato.

Le novità con la riforma del lavoro 2012 e 2014

Con la riforma del lavoro 2012 sul versante della cosiddetta flessibilità in entrata dovrebbero essere introdotte una serie di novità tendenti a disciplinare la comunicazione di tutte le variazioni negli orari del contratto a tempo parziale verticale e misto in modo da scongiurare eventuali abusi da parte del datore di lavoro che oltre a far lavorare il dipendente oltre all’effettivo orario di lavoro potrebbe pagarlo in nero per la restante parte della giornata.
Inoltre si interviene affermando che i contratti collettivi nazionali del lavoro o Ccnl devono prevedere e allineare le proprie previsioni anche alla luce dei lavoratori a tempo parziale o ridotto o part time.

Il Job Act 2015: con l’astutissimo Job Act di Renzi inoltre scompare il principio di causalità legato in genere a tutti i contratti a termini che implicava la presenza di cause tecniche, organizzative, o di diversa natura la cui presenza impediva al lavoratore di trasformare il contratto a tempo indeterminato. In questo modo le imprese potranno liberamente assumere lavoratori a termine per cui precari senza nemmeno doverlo giustificare. Ci voleva proprio Renzi per dare una batosta così ai lavoratori.

Novità 2012: Potete anche approfondire le novità introdotte con l’articolo dedicato alla nuova riforma del lavoro 2012 che sarà presentata in parlamento con particolare riferimento ai nuovi contratti di apprendistato o le novità sul contratto a tempo determinato.

Nuovi contratti a “Tutele crescenti” (o decrescenti?)

Potete leggere alcune delle novità contenute nel nuovo corpus di norme dedicati ai nuovi contratti di lavoro a tutele crescenti, (o decrescenti valutatelo voi siete grandi, grossi e vaccinati)

Naturalmente c’è chi l’orario di lavoro se lo vede ridurre e chi invece lo vorrebbe ridurre volontariamente perchè ha bisogno di seguire i figli piccoli. A tal proposito vi segnalo una novità assoluta.

NOVITÀ : Il congedo parentale a ore

Vi segnalo l’articolo dedicato al nuovo congedo parentale a ore che in estrema sintesi si sostanzia nella possibilità di spalmare i giorni a disposizione per il congedo parentale in singole ore per cui potreste anche richiedere per esempio di uscire tutti i giorni due ore prima….un sogno e un diritto per molti:-)

Novità Contratti di lavoro a tempo determinato 2021: cosa cambia

Nuovo contratto di apprendistato

Licenziamento per giusta causa: quando scatta secondo la legge e esempi pratici

Domanda di congedo parentale a Ore: quando si ha diritto, quali requisiti e quanto dura 

Contratto a tempo determinato per coloro che hanno oltre venti anni di contribuzione

129 Commenti

  1. Salve, lavoro a contratto a tempo indeterminato part time e ho 3 anni di contributi. Quanti anni posso chiedere all’azienda, di farmi assumere, a tempo pieno , nonostante che sanno quali sono le mie ambiziosi personali ? Attendo un vostro consiglio e risposta . Distinti saluti

  2. Sono una signora di 57 anni che ha maturato 28 anni di contributi nel settore tessile. Il mio contratto di lavoro dal 1 di novembre, passerà da 40 ore settimanali a 20.
    Volevo sapere cosa cambia a livello contributivo. Grazie

  3. Buongiorno,mia figlia ha un contratto di lavoro part-time di 2 anni le hanno detto che non puo’ chiedere l’aspettativa perche’inferiore a tre anni.Le hanno detto che non ha diritto
    a ferie ma lei lavora da 10 mesi

  4. Salve ho un contratto apprendistato part time a 15 ore settimanali per 9 mesi di fila(mese per mese) ho firmato la trasformazione in full time ora non mi vogliono far firmare più il full time anche se la mole di lavoro non è diminuita…… Mi potrei appellare a qualcosa per riavere il mio full time?? Grazie

  5. Buongiorno,
    il datore di lavoro vuole cambiare un contatto full-time indeterminato già in essere, in part-time 22 ore. Il contratto part-time dev’essere rifatto? nel senso deve riportare tutto 8periodo di part-time, ore da lavorare etc) o basta una semplice, “stringata2 lettera del datore di lavoro, dove viene comunicato che da 40 ore passa a 22? Grazie mille per un riscontro.

  6. Buongiorno
    Se una persona ha un contratto parti.time orizzontale al 60% e lavora altre 16 ore supplementari…cioè totale ore settimanali lavorate sono 40 .
    Perché nei contributi mi trovo sempre settimane utili la metà?Grazie

  7. Salve vorrei sapere se con un contratto indeterminato part time il tempo di lavoro può essere diviso tra cassa integrazione e datore di lavoro ….tipo 2 ore e 2 ore….è legale??

  8. Il concetto di “difficoltà ad accedere alla cassa integrazione” ve lo siete fatto spiegare per iscritto? Sarebbe interessante saperlo per voi lavoratori. Il datore di lavoro può chiederlo ma lei ha diritto di accettare o meno. Se nel contratto avete firmato delle cause che disciplinano questo allora o accetta…o accetta. Lei ha mai visto il suo contratto di lavoro? Se no, lo faccia….

  9. Buongiorno, ho un contratto commercio di 30 ore settimanali, con la crisi attuale ne faccio 22 per riduzione orario negozio. L’azienda è un srl e ci ha comunicato che ha difficoltà ad accedere alla cassa integrazione per le ore mancanti. La mia domanda è possono pagarmi meno ore? Cioè quelle effettive? O dovranno cmq usare le ferie maturate e pagare lo stipendio per intero? Grazie.

  10. Buongiorno ho un contratto part time di 2ore e mezzo giornaliero . Visto il periodo Corona virus il mio datore di lavoro mi comunica che non posso avere la cassa integrazione perché per il part time si può ottenere solo se si ha un contratto minimo di 4 ore. Volevo sapere se é vero e se mi potete comunicare in quale legge o decreto posso trovare questa specifica. Grazie

  11. Io lavoro per una azienda mtalmeccanica. Ho firmatoun contratto a tempo indeterminato nel 2008 e direttamente all’ufficio del lavoro,Possono revocarmi il part-time dopo I 13 anni di mio figlio o sono tutelata visto che ho firmato a tempo indeterminato?

  12. E’ una modalità di comunicazione dopo tentativi vani. L’azienda non è obbligata a risponderle nel suo caso.

  13. io lavoro full-time e sono ormai 4 mesi che chiedo di poter fare il part-time per motivi universitari. Ma non ho ancora ricevuto nessun riscontro da parte del datore di lavoro.
    Cosi dopo tanti contati senza risposte ho deciso di mandare la richiesta via raccomandata. Ora,…. qnto tempo ci vuole per che mi rispondono? ormai é passata una settimana e non ho avuto nessun riscontro.
    Sono un OSS dal momento che sono passata al test d´ingresso dell´universitá il datore di lavoro lo sapeva, ma fino ad ora nulla!
    Vorrei sapere…. questa mia decisione é giusta? ho fatto bene a mandare la raccomandata? visto che ci sono precedenti nello stesso mio caso… datore di lavoro puó rifiutare la mia richiesta?

  14. sono dipendente pubblico con un contratto par-time a tempo determinato . posso essere nel frattempo assunto presso un patronato con un contratto a 6 ore settimanali?

  15. io lavoro part time dal 2004, per un impresa di pulizie quante ore minimo servono per avere un contributo per settimana valido per il conteggio della pensione? il tot ore minimo per settimana perchè sia valido deve essere svolto solo presso un datore di lavoro o si possono contare le ore con diversi datori? faccio un esempio per arrivare alle 21ore asettimana (cosi mi è stato detto) per avere 1contributo, lavoro per tre imprese con una 5ore a settimana, con una 7ore a settimana e con l’altra 10ore a settimana posso sommarle per arrivare alle 21 per settimana? grazie mille

  16. Buongiorno ho un contratto part time 24 ore indeterminato vorrei trovarmi un secondo lavoro part time. Posso cercare un 20 ore o 24 o per forza da 16 ore per non superare le 40?Grazie

  17. contatti un avvocato del lavoro e si faccia rappresentare per negoziare il trasferimento al contratto indeterminato per chiudere con una somma a lei spettante visto il comportamento del suo datore di lavoro.

  18. Salve, l’azienda per cui lavoro con un part time a 20 ore settimanali, da quasi 4 anni mi fa fare le ore supplementari superando il limite di legge.
    La azienda precedente stessa cosa.
    In totale faccio 5.20 ore spezzate e tra le 20 e 35 ore supplementari al mese.
    Per la continuità ormai sarebbe acclarato un contratto part time con 5.20 ore ordinarie?

  19. dovrebbe dirci cosa prevede il contratto quadro relativo alla tipologia di attività esercitata

  20. Buongiorno,
    Ho un contratto part time a 20 ore con giorni “depositati”:
    Giovedì
    Venerdì e
    Domenica ed è previsto il sabato (ci sono dei turni ma mi mettono sempre di chiusura alle 23) come giorno di lavoro se stessi a casa la domenica.
    Quando mi mettono il sabato al posto della domenica posso rifiutarmi? O è una scelta esclusiva di chi fa l’orario?

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