Fattura Elettronica con Iva Sbagliata: come correggerla ed evitare sanzioni

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Dopo l’aumento dell’aliquota Iva rispondo alla domanda su da quando considerare l’aumento e come comportarsi nelle diverse situazioni particolari come anticipi nelle fatturazioni, acconti, preavvisi di parcella, servizi pagati in anticipo e non fatturati dando qualche risposta a situazioni che nella pratica si possono creare e possono generare delle difficoltà che possono anche esporre a sanzioni amministrative per irregolare fatturazione.

Premesso che esistono alcuni principi per rilevare il momento in cui si paga l’Iva che corrisponde al momento di emissione della fattura ripassiamo insieme quando questo accade. Inoltre, come ricordato nell’articolo precedentemente scritto, non tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi sono interessate dall’aumento dell’aliquota iva in quanto solo quelle al 20% sono state portate al 22%, ma potete anche confrontare ed approfondire le  Aliquote Iva al 22% – 4% e 10% – in modo da non farvi fregare.

Acquisto e vendita di beni e prodotti

Nel caso di vendita e acquisto di beni la fattura dovrebbe essere emessa al momento della consegna ossia il momento del passaggio del bene Questo significa che se avete acquistato un bene che vi deve ancora arrivare e a fronte del quale ancora non vi è stata emessa la fattura, dovreste attendervi una fattura con Iva esposta al 22% e non al 20 o 21%.

Consegna prodotto prima dell’entrata in vigore della nuova aliquota

In questo caso se la consegna è avvenuta prima e l’aliquota è quella precedente dovreste procedere ugualmente alla richiesta di annuallamento e di riemissione.

Consegna prodotto dopo l’entrata in vigore della nuova aliquota Iva

Qualora dovesse arrivarvi con una aliquota errata dovreste contattare l’esercente e richiedere l’annullamento della fattura e la riemissione con l’Iva corretta o la nota di credito, avendo cura di richiederla con la stessa aliquota iva indicata nella fattura da rettificare.
Qualora questo non fosse possibile potreste richiedere che il fornitore indichi sulla fattura una data antecedente quella dell’entrata in vigore della nuova aliquota in tal modo sareste al sicuro da sanzioni per irregolare fatturazione.

Cessioni di beni che richiedono la stipulazione dell’atto come gli Immobili

In questo caso per il momento di effettuazione si intende la stipula dal notaio in cui si perfeziona giuridicamente il passaggio nella titolarità del diritto di proprietà a nulla rilevando eventuali compromessi iniziali o caparre, pertanto se queste sono avvenute prima dell’entrata in vigore della nuova aliquota Iva sulla vendita che avverrà dopo l’entrata in vigore della nuova aliquota dovrà riportare la nuova aliquota.

Prestazioni di servizi ultimati prima o dopo del 17 settembre

Nel caso di servizi ultimati prima dell’entrata in vigore della nuova aliquota  dovreste ricevere o emettere una fattura con indicazione della precedente aliquota in quanto il momento di effettuazione dell’operazione coincide in questo caso con l’ultimazione del servizio. Capita spesso che ci si faccia dare un acconto sulla prestazione o per un anticipo sulle spese ma ricordatevi che in questi casi la quota parte di acconto o l’anticipo sono sempre da fatturare pertanto vale anche in questo il discorso fatto prima come se fosse solo la prestazione di un servizio più piccolo. Il momento pertanto corrisponde all’ultimazione del servizio o alla fatturazione dell’anticipo o dell’acconto.

Preavvisi di parcella emessi da professionisti

Nel nostro quotidiano, assistiamo sempre a questa pratica assurda dell’emissione degli avvisi di parcella da parte di moltissimi avvocati che duplicano documentazione e lavoro per tutti senza che ve ne sia il reale bisogno. Lo fanno per tutelarsi da mancati pagamenti in quanto in linea teorica la fatturazione andrebbe emessa al momento del pagamento. Quello che però molti avvocati non sanno è che l’avviso di parcella che il 99% di loro emettono, sono quasi sempre delle fatture che riportano la scritta “preavviso di parcella”. In quel caso ci troviamo di fronte ad una vera e propria fattura e non solo, nel momento in cui emettono il preavviso già significa che il servizio è stato svolto pertanto vale lo stesso discorso visto sopra considerando che il preavviso di parcella che riporta tutti gli elementi di una fattura è semplicemente già una fattura quindi sprecate meno carta.

Servizi e contratti annuali con prestazioni periodiche

Nel caso di contratti a prestazione periodiche come può essere l’esempio classico i servizi di manutenzione o di pulizia sappiate che dal mese successivo a quello di erogazione della prestazione scatterà l’obbligo o il diritto di emettere o ricevere la fattura con indicazione della nuova aliquota Iva.

Prestazioni di servizi con soggetti esteri

Premesso che si deve prima analizzare il regime di imposizione fiscale dell’Iva e di territorialità dell’imposizione il momento di effettuazione dell’operazione e pertanto il momento da cui far partire la nuova aliquota (se dovuta ripeto perchè molto in molti casi non è dovuta per prestazioni intracomunitarie) dovrete sempre fare riferimento al medesimo principio sopra espresso per capire come fatturare al cliente estero.

Fattispecie particolari di emissione di fattura sbagliata

Esistono poi una serie di fattispecie meno ricorrenti ma comunque disciplinate dal Legislatore fiscale, come le cessioni di beni in leasing il cui momento di fatturazione coinciderà con quello previsto per il pagamento delle rate di leasing, o anche le vendite con riserva della proprietà che nonostante non prevedano l’immediato passaggio della proprietà producono i loro effetti ai fini Iva al momento della consegna come se si trattasse di una vera a propria vendita con effetti immediati. Anche nel caso delle vendite con riserva della proprietà di beni immobili il momento di effettuazione dell’operazione coinciderà con la stipula dell’atto.

Se avete altre fattispecie particolari potete scrivere all’indirizzo di posta e troveremo insieme una soluzione rapida per gestire questa fase di passaggio alla nuova aliquota che per molti di voi potrebbe generare dei problemi, oltre che una perdita di tempo notevole.

Cosa cambia con la fattura elettronica

Nel caso della fatturazione elettronica abbiamo due ordini di problemi:

  1. rispetto dei termini di emissione della fattura e di trasmissione allo SDI che potrebbero essere non coincidenti e a cui il legislatore da diversi termini per non ricadere in profili sanzionatori.
  2. rispetto dei termini e delle modalità di riemissione della fattura qualora questa sia scappata dallo SDI.

Il legislatore ha consentito che il termine di generazione file XML possa avere una data antecedente e diversa rispetto alla data di invio al sistema SDI. Sappiamo infatti che nel nuovo sistema di fatturazione elettronica è obbligatorio che le fatture siano trasmesse entro la mezzanotte dello stesso giorno di effettuazione dell’operazione secondo i criteri visti sopra. Tuttavia l’agenzia delle entrate, nella circolare numero 13 del 2018, ha avuto modo di chiarire che in fase di prima applicazione del nuovo regime qualora la fattura sia trasmessa al sistema con un minimo ritardo, tale da non pregiudicare la corretta liquidazione dell’imposta, la violazione non sarà punibile.

Sappiate inoltre che decreto-legge numero 119 del 2018 stabilisce che la fattura andrà emessa entro 10 giorni dal momento di effettuazione dell’operazione così come indicato dall’articolo 6 del d.p.r. numero 633 del 1972. Fino al 30 giugno inoltre sarà consentita l’emissione della fattura E sopportato un ritardo fino al giorno di pubblicazione del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

Per fare un semplice esempio qualora il termine di effettuazione sia il 30 gennaio 2019 fornitore non sarà soggetto a sanzione per ritardata fatturazione fino al 15 febbraio 2019. Sarà soggetto invece ad una sanzione qualora provveda entro il 15 marzo 2019.

In calce all’articolo trovate anche quello di approfondimento dedicato ai termini di riemissione della fattura scattata dallo SDI che potrebbe esporvi anche questo ad una sanzione.

Scarto della fattura elettronica da parte dello SDI

Nel caso in cui vi sia lo scarto da parte dello SDI per una Aliquota Iva sbagliata o un calcolo non corretto tra imponibile e Iva, o semplicemente perchè vi sia stato un errore di compilazione nei campi del tracciato XML che abbia fatto rifiutare la fattura, allora si dovranno osservare i 5 giorni di tempo per la riemissione del documento:  infatti la fattura ai fini contabili e fiscali si considera come non emessa.


Fatture sbagliate? NO problem con la nota di credito!

Potete consultare l’articolo dedicato non solo all’emissione della nota di credito, ma in cui troverete anche le modalità per recuperare l’Iva e versare eventualmente minori imposte se vi siete sbagliati compilando una fattura elettronica errata.
A tal proposito potete leggere la Guida all’emissione della nota di credito.

http://www.tasse-fisco.com/accertamenti-e-cartelle-di-pagamento/iva-prescrizione-termini-controllo-scadenza/36126/

http://www.tasse-fisco.com/persone-fisiche/fattura-pro-forma-preavviso-iva-pagamento-contenuto-minimo-ritenutaacconto/2203/

http://www.tasse-fisco.com/societa/iva-societa-azienda/aliquote-iva/13796/

http://www.tasse-fisco.com/societa/iva-societa-azienda/detrazione-fatture-ricevute-anno-successivo-chiarimenti-risposte-domande/36270/

Articoli di approfondimento:

http://www.tasse-fisco.com/liberi-professionisti/fatturazione-elettronica-regime-forfettario-minimi-come-funziona-obbligo-esenzione/41003/

http://www.tasse-fisco.com/societa/iva-societa-azienda/21-fattura-aliquota-20-sbagliata-come-faree/8060/

http://www.tasse-fisco.com/societa/fattura-falsa-rischio-sanzione-penale-accertamento-multa/34834/

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